qbquantobasta novembre 2025 edizione digitale
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IL PIACERE DI LEGGERE RACCONTI E STORIE SCRITTI CON AMORE. Tante pagine da leggere con il piacere della scoperta. Tante ricette, che spaziano da quelle di stagione con i kaki e i primi carciofi, ai piatti della nostalgia a partire dalla pastina col formaggino, piatto che non solo ci piace assai, ma che sta diventando protagonista di tanti menu di ristoranti.
Intramontabili nell’operazione nostalgia le amatissime polpette che sono anche protagoniste di un libro speciale del quale vi raccontiamo. Spazio alla nuova ospitalità e ai suggerimenti che stimolano creatività e idee, che affolleranno il numero di dicembre che stiamo preparando. Il mondo del vino è sempre al centro della nostra attenzione, soprattutto in questi momenti di grandi cambiamenti. La mixology è diventata una passione e vi abbiamo segnalato tante novità sull’argomento. La rubrica qb art, che racconta le mostre e i luoghi del bello, si consolida, grazie al vostro apprezzamento.
Riprendiamo anche le storie dei cibi, dal muesli al mitico dill pickle. Dagli Sfizi di Posta, in una rubrica che ha anche il tono del gossip d’antan, scopriamo che era triestino il fondatore della sismologia italiana. Mentre sto ricapitolando tutti gli argomenti che vorrei citarvi e che fra poco scoprirete sfogliando queste pagine, non ho dimenticato il nostro territorio, le sue bellezze e le sue bontà: vi rimando alla lettura, qui sotto, dell’editorialino scintillante e appassionato di Nicola Santini. Fabiana Romanutti editore
L'AUTUNNO E LE MILLE SFUMATURE DI UNA TAVOLA COLORATA. Sull’altipiano del Carso, l’autunno arriva in punta di piedi e poi esplode, vestendo la pietra di velluto arancio e di oro liquido. Le foglie si accendono come braci, il vento porta profumi di terra e legna, e le tavole iniziano a parlare la lingua più sincera della stagione: quella dei sapori caldi e dei colori pieni. C’è la zucca, con la sua dolcezza discreta che sa di casa e di forno acceso, le patate che assorbono i sughi d’arrosto come spugne di felicità, le confetture che chiudono in un vasetto la nostalgia dell’estate.
Ogni piatto diventa un piccolo paesaggio, un pezzo di Carso da assaporare. Sulle colline il sole gioca con le viti, allunga le ombre e regala tramonti che paiono dipinti con il pennello del vino novello. E quel vino, presto, si farà vin brulé, con l’aroma di cannella e chiodi di garofano che riempie le cucine di promesse d’inverno. Ci si scalda le mani e il cuore, aspettando che la stagione più fredda bussi alla porta. Dal mare che ancora brilla al tramonto fino alle prime nebbie dell’altipiano, l’autunno qui è un invito a rallentare, a sedersi, a gustare.
Ogni giorno regala una cartolina diversa: un raggio di sole che filtra tra i rami, una tovaglia di lino con sopra il colore delle foglie, un bicchiere che racchiude la luce del tramonto. È la stagione che insegna che la bellezza, come il gusto, ha bisogno di tempo per maturare. Sul Carso, la tavola diventa il riflesso del paesaggio: intensa, sincera, capace di scaldare anche l’anima. Nicola Santini direttore editoriale
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